Vivendo per 5 mesi all’anno in un’azienda agricola sono molto sensibile al problema dei rifiuti. Un’azienda agricola è
il Pianeta in piccolo, se non fai attenzione rischi di essere sommerso dai
rifiuti. Se però sei virtuoso puoi riciclare quasi tutto: plastica, vetro e
ferro dopo averli accumulati li puoi anche vendere; l’umido se lo metti nella concimaia diventa concime.
Purtroppo, per quanto bravo puoi essere, vi è sempre una piccola parte che non
riesci a riciclare e che sei costretto a portare in città contribuendo a
formare le diverse tonnellate di rifiuti che Oria giornalmente conferisce in
discarica. Da circa 3-4 anni, ad Oria, si fa la raccolta differenziata. Fui
entusiasta dell’iniziativa dell’allora sindaco e non mancai di inviargli un
sentito messaggio nel vedere, il primo giorno di raccolta, le vie di Oria
costellate di bidoni marroni contenenti l’umido. Fu da subito un successo, con raccolte differenziate
vicine al 50%. Purtroppo il restante 50% arrancava ed arranca. E poiché
arrancava anche la signora che ci aiutava in casa, mi ero convinto che quel 50%
di non differenziata avesse una causa sociale e culturale, risolvibile con informazione
e formazione.
La civile Inghilterra ha un modo poco civile di differenziare.
Qui esistono solo 2 grandi categorie di rifiuti: riciclabile e non riciclabile.
A Londra, l’operatore ecologico passa 2 volte alla settimana (a Oria 6), il
martedì prende il sacco del riciclabile e quello del non riciclabile, il
venerdì ritira solo il non riciclabile. Strano, perché in un paese civile
dovrebbe essere il contrario presupponendo un maggior conferimento di
riciclabile. Il londinese lascia il suo sacco sul marciapiede tra le 10 della
sera e le 6 del mattino del giorno antecedente il ritiro oppure ci sono dei
grossi bidoni dove, quando vuole, può mettere i suoi sacchi.
I sacchi devono essere di un colore specifico, guai a
cambiare il colore del sacco dell’immondizia. Nella civile Inghilterra anche
l’immondizia ha il suo specifico packaging e cambiare il colore del sacco non è
ben accetto dagli operatori ecologici. Notting Hill e nel comune di Westmister
e qui si usano i sacchi neri per il non riciclabile e i celesti trasparenti per
il riciclabile. Il primo mese
abbiamo temporaneamente vissuto nella parte di Notting Hill che ricadeva in un
altro Comune e lì i sacchi del riciclabile erano trasparenti rosa. Siccome di
rosa ne avevamo comprati in quantità industriale ce li eravamo portati nella
nuova casa. Purtroppo ho scoperto che se usi un colore diverso, il sacco te lo
lasciano sul marciapiede. Tornando a casa, dopo aver accompagnato i bambini a
scuola, scoprivo che erano passati a ritirare i sacchi di tutta la strada, ma
non il mio, rosa shocking, con tutta la mia carta, il mio vetro e la mia plastica.
La prima volta non capisci e pensi forse passeranno dopo. Nel dubbio prendi il
sacco e lo vai a gettare nei
bidoni all’angolo della strada. Purtroppo ci è arrivata una lettera del Comune
che ci comunicava che “dopo aver analizzato il contenuto del sacco ed essere
risaliti a noi quali legittimi proprietari …. la prossima volta ci sarebbe
stata fatta una multa di 250 sterline (circa 300 €)”. Tutto questo perché
nonostante avessimo riciclato, rispettano gli orari ed i giorni di raccolta, ci
eravamo ostinati ad usare il sacco trasparente rosa anziché quello trasparente
blu.
Resta il fatto che a Londra si ricicla poco, che i sacchi
neri sono il doppio di quelli trasparenti blu, ed in più, siccome la cosa mi
sembrava strana ho spiato nei sacchi degli altri ed ho notato che nei sacchi
neri ci mettono anche il vetro, la plastica e la carta. MALEDETTI BASTARDI.
E pure sono tutti benestanti e acculturati, una comunità
internazionale e multietnica fatta di ricchi Brokers e Banchieri. Pensate che
nella mia via, in 80 mt di strada, ci sono solitamente 7 Porsche parcheggiate e
durante i week-end anche 2 Aston-Martin. Non capivo perché, ma la mia teoria
del problema culturale e
sociale era certamente sbagliata.
Domenica siamo stai invitati a casa di amici Napoletani per
mangiare, io, e per vedere la partita Napoli/Parma, gli altri. Mario, il
padrone di casa, è un giovane banchiere di successo della City, vive a Londra
da 15 anni, guadagna molto bene, quindi appartiene ad una classe agiata.
Inoltre è laureato alla Bocconi, con lode, in tre anni ed una sessione, quindi
è anche acculturato. Anche sua moglie, Carla, è laureata, anche lei in
Economia e Commercio col massimo dei
voti e i loro figli frequentano delle buone scuole e con ottimi
risultati. Possiamo quindi dire che sono tutti acculturati e socialmente
elevati e quindi, secondo la mia teoria, dovrebbero differenziare meglio di me
che non sono laureato e sono meno agiato di loro.
È successo però che, mentre gli altri guardavano la partita ed io mangiavo le
olive, mi sono ritrovato con il solito problema che capita spesso quando la
padrona di casa dimentica che oltre a servire le olive bisogna anche fornire
qualcosa per gettare i noccioli. Avendo oramai la mano destra piena di noccioli,
non mi restava che entrare in cucina e gettarli nel bellissimo bidone bianco, molto
fashion, sperando che fosse il bidone del non riciclabile. Premo il pedale e mi
resta il coperchio in mano. Era il segnale che mi faceva capire che quel bel
bidone fosse poco usato. Era infatti
sprovvisto del sacco nero all’interno e ai suoi piedi vi erano due buste del
supermercato, altro che sacchi neri o blu trasparenti, piene di ogni tipo di
rifiuto, ovviamente non differenziato. BASTAR…
Ora mi è tutto chiaro: Napoli sarà sempre sommersa di immondizia ed i miei vicini
londinesi di origine araba, spagnola, portoghese, russa, brasiliana …
continueranno sempre a mettere nei
sacchi neri la plastica e il vetro perché la monnezza non né un problema
culturale né sociale. La monnezza è un problema congenito.
Saluti da Londra
perché m'hai cancellato il commento?
RispondiEliminaperchè non ti firmi
Eliminacensura inglese.
RispondiElimina'Tuttu lu munnu è paisi'con o senza cultura!
RispondiEliminaTonino
L'università dà (o dovrebbe dare) le competenze, non la cultura.
RispondiEliminamiki de benedictis
Ue Mi, sono d'accordo con te, diciamo che però l'università fornisce sicuramente gli strumenti per farsela, la cultura. Quanto ai miei amici, che sono delle persone di cultura (indipendentemente dagli studi universitari), intelligenti, generosi... purtroppo non differenziano.
RispondiEliminaMa la cosa piu' bella è che ti fanno la multa se sbagli il colore del sacco, e non gli importa un c.... se dentro ci metti l'uranio.
RispondiEliminaBASTARDI!!!
Francesco Alighieri